Quando una delle figlie non era disponibile, la madre provvedeva a rimpiazzarla mandando al lavoro nella casa di appuntamenti l'altra figlia: è quando hanno scoperto i carabinieri di Mondragone (Caserta), guidati dal capitano Lorenzo Iacobone, durante le indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che hanno consentito di smantellare un'associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione tra le province di Napoli e Caserta.
La circostanza si legge dall'ordinanza firmata dal Gip di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Gabriella Maria Casella. «Un caso desolante e turpe», lo ha definito il procuratore aggiunto Raffaella Capasso nella conferenza stampa tenuta questa mattina negli uffici della Procura.
La donna (che non è indagata) era pienamente consapevole dell'attività svolta da una delle due figlie, al punto che quando la ragazza era indisposta la rimpiazzava con la sorella. L'organizzazione inoltre era ben strutturata; a gestirla due coniugi di Quarto, Luigi Tramontano di 43 anni e Federica Caiazzo di 25, finiti in carcere mentre gli altri 10 destinatari del provvedimento sono stati condotti ai domiciliari.
La base operativa del gruppo era la villetta ubicata in una strada chiusa di Carinaro, affittata ad un prezzo di oltre 500 euro, più alto rispetto a quello di mercato, in quanto il proprietario Andrea De Luise (finito ai domiciliari) era consapevole dell'attività remunerativa che vi si svolgeva.
I carabinieri hanno scoperto che in un giorno l'organizzazione ha guadagnato fino a 5 mila euro (le prestazioni andavano dai 60 ai 250 euro in caso di sesso di gruppo o altri giochi erotici).
I vicini spesso si lamentavano tanto che il Comune inviò per un controllo il vigile urbano Vincenzo Picone il quale, invece di verbalizzare quanto visto, chiuse entrambi gli occhi ottenendo in cambio prestazioni sessuali.
Nella villetta, sottoposta a sequestro, c'era anche il call center; a rispondere con voce suadente era una centralinista che indirizzava i clienti a Carinaro o nell'altra abitazione di Pozzuoli.
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Call center delle prostitute, ecco i nomi dei 12 arrestati
MONDRAGONE - I carabinieri della Compagnia di Mondragone, coadiuvati dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta, hanno dato esecuzione a 12 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Sono accusate di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché di concessione in locazione di abitazioni a scopo di esercizio di case di prostituzione. Contestato anche il reato di associazione per delinquere.
Le indagini, svolte dai carabinieri di Mondragone - per circa un anno e mezzo, a partire dall'inverno del 2012 - e coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, si sono avvalse soprattutto di intercettazione telefoniche e ambientali e hanno riguardato, in particolare, la "gestione", da parte degli indagati, di due abitazioni, a Carinaro e a Pozzuoli, apparentemente "centri di massaggi", in realtà autentiche case di prostituzione di giovani donne, italiane e straniere. Ognuno dei soggetti rivestiva un ruolo ben preciso e aveva una sua "specializzazione".
Ecco tutti i nomi:
1. Luigi Tramontano, 44 anni di Napoli (custodia cautelare in carcere).
2. Federica Caiazzo, 25 anni (custodia cautelare in carcere)
3. Antonio Scotto Di Gregorio, 38 anni di Procida (arresti domiciliari)
4. Paola Visone, 39 anni di Napoli (arresti domiciliari)
5. Pasquale De Vita, 49 anni di Napoli (arresti domiciliari)
6. Andrea Di Luise, 57 anni di Gricignano di Aversa(arresti domiciliari)
7. Rita Amoroso, 32 anni di Napoli (arresti domiciliari)
8. Xiomara Rojas, 42 anni nata a Santo Domingo (arresti domiciliari)
9. Loredana Gargiulo, 39 anni di Torre del Greco(arresti domiciliari)
10. Vincenzo Picone, 51 anni di Carinaro, vigile urbano (arresti domiciliari)
11. Mario Pantano, 39 anni di Napoli (arresti domiciliari)
12. Ferdinando Licciardiello, 25 anni di Napoli (arresti domiciliari)
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